mercoledì 18 marzo 2009

Acquavella beni demaniali



Un comitato ristretto per affiancare il commissario ai beni demaniali di Acquavella, si chiude con questa decisione l’assemblea indetta nel plesso scolastico della frazione del comune di Casal Velino per affrontare l’ormai certo arrivo del commissario regionale che dovrebbe definire l’elettorato per l’elezione del comitato di gestione di queste aree. Nel corso delle procedure per indire i comizi elettorali da parte della Regione Campania, dal comune era stato fatto notare, all’inizio dell’estate, che non si riusciva a determinare l’elettorato attivo per il ricorso alle urne dalle quali sarebbero usciti i rappresentanti del comitato di gestione. Sulla base di questa osservazione, comprovata da una perizia tecnica, la giunta regionale ha emesso il provvedimento per la nomina di un commissario, che ancora per la verità non è stato nominato. Nell’attesa del commissario si scatena la dialettica tra la comunità locale della frazione e l’amministrazione comunale, nei giorni scorsi la convocazione di una riunione nella quale è stato deciso l’affiancamento al commissario che deve essere nominato. I beni demaniali di Acquavella, una grossa fetta di territorio tra il contro urbano e la piana lungo il fiume Alento, sono assoggettati alla disciplina degli usi civici; sono quindi beni nella disponibilità dei residenti della frazione, non possono essere venduti, né assoggettati a proprietà privata. Alla gestione provvede un comitato eletto ogni quattro anni, una sorta di delegazione pubblica che ne determina i provvedimenti di conservazione e di sfruttamento: alcune aree sono collinari, per lo più coperte ormai da boschi e macchia mediterranea, altre aree sono invece nella pianura, terreni che hanno un certo valore e possono essere sfruttati a scopo agricolo. Il sindaco di Casal Velino, Domenico Giordano, aveva dichiarato nelle scorse settimane di aver sollevato un problema alla regione: per la convocazione dei comizi è necessario l’accertamento dell’elettorato. I rappresentanti di Acquavella si chiedono perché il problema è stato sollevato proprio ora, considerato che i criteri di elezione sono stati sempre gli stessi e che l’amministrazione comunale ha provveduto ad approvare una regolamentazione, prevista per legge, riguardante la gestione di queste aree. L’atto commissariale sarebbe un provvedimento forzato da parte regionale, necessita dunque di una partecipazione della comunità locale affichè se ne vigili l’operato. Altra disposizione che viene contestata è la lunghezza del commissariamento: l’atto regionale prevede sei mesi rinnovabili, un tempo giudicato troppo lungo per il solo accertamento dell’elettorato.